Insomnia

E' un'altra di quelle notti. Una di quelle in cui Morfeo non ne vuol proprio sapere di farmi entrare nel suo regno perchè possa spegnere il cervello e riposare. Insonnia.
Era da un pezzo che non ne soffrivo.. ma ormai la sopporto. Il letto divampa come un falò e io continuo a sudare. Non mi interessa nemmeno che ora è. Mi alzo. Un tempo mi sarei innervosito.. lanciando le coperte per aria. Invece scosto con calma le lenzuola e mi metto in piedi. Vado un attimo in bagno a rinfrescarmi e decido di studiare un po'. Accendo solo la lampada da tavolo per non disturbare gli altri che dormono e mi metto seduto alla scrivania. In mutande e occhiali. Il ripiano è pieno di libri accatastati, quaderni di appunti, posacenere, cenere, dispense svolazzanti, tazzine da caffè, penne e pennarelli. Do un'occhiata al libro nella pagina in cui l'avevo lasciato aperto ore prima e finisco di leggere quel paragrafo. Ma finito il paragrafo finisce anche l'ispirazione. Mi siedo con noncuranza sulla poltrona rossa e mi accendo una fottutissima Fortuna. L'accendino è verde bottiglia e mi chiedo perchè.
Ricordo che a ottobre Ilaria mi aveva chiesto di fare a cambio col suo perchè il mio era dello stesso color turchese della sua maglia. Con tono ironico le avevo detto, accettando lo scambio, che in quel modo lei avrebbe pensato a me ogni volta lo avesse usato.. e così anche io, e che per fortuna io avevo smesso di fumare. In realtà non ho mai pensato a lei in tutti questi mesi.. e credo che la cosa sia stata reciproca.
La mia stanza è piccola perciò spalanco la finestra per ricambiare l'aria. Non c'è luna fuori e me ne rammarico. Tutto è buio e silenzio. Prendo la chitarra..ma no..che ca**o faccio..guarda un po' che ora è! Allora prendo il basso elettrico e in silenzio mi faccio un giro. Magari ascolto un po' di musica con gli auricolari..No. E' troppo bello questo silenzio. Troppo prezioso. Si sente il vento tra le antenne.. tra i comignoli. Due gatti si rincorrono nel cortile senza fare alcun rumore. Sembrano voler rispettare il sonno della gente normale. Io mi godo questo spettacolo appoggiato al davanzale con la testa tra le mani. Il silenzio, la poesia.. sono rotti dalla sirena di una volante della polizia. I gatti sono spariti adesso e io posso sentire il rumore del mare. No.. non è vero che posso sentirlo, è troppo lontano da dove abito, però la brezza mi porta il suo odore, allora è facile per me immaginare il rumore delle onde che si infrangono sui frangiflutti.. e farmi trasportare da quelle onde fino al mio mare, il mare di casa mia, quello con le spiagge di sabbia gialla. Dall'Adriatico allo Jonio circumnavigando il tacco d'Italia. Se chiudo gli occhi posso andare dove mi pare. Allora mi metto in viaggio con l'immaginazione e vado a far visita a chi dico io, per parlare.. o solo per ascoltare. Ciò che ascolto mi fa sorridere..e rido, rido, rido tanto che cominciano a lacrimarmi gli occhi e a quel punto mi sveglio. Apro gli occhi e vedo il mio taccuino. Ho la penna in mano e mi accorgo di aver scritto tutto. Senza pensarci richiudo il Moleskine facendo girare l'elastico in avanti e mi rimetto a letto. Peccato, non ho avuto nemmeno il tempo di salutare...
(In ascolto: Are you going with me? - Pat Metheny Group)