venerdì, settembre 29, 2006

Insomnia


E' un'altra di quelle notti. Una di quelle in cui Morfeo non ne vuol proprio sapere di farmi entrare nel suo regno perchè possa spegnere il cervello e riposare. Insonnia.
Era da un pezzo che non ne soffrivo.. ma ormai la sopporto. Il letto divampa come un falò e io continuo a sudare. Non mi interessa nemmeno che ora è. Mi alzo. Un tempo mi sarei innervosito.. lanciando le coperte per aria. Invece scosto con calma le lenzuola e mi metto in piedi. Vado un attimo in bagno a rinfrescarmi e decido di studiare un po'. Accendo solo la lampada da tavolo per non disturbare gli altri che dormono e mi metto seduto alla scrivania. In mutande e occhiali. Il ripiano è pieno di libri accatastati, quaderni di appunti, posacenere, cenere, dispense svolazzanti, tazzine da caffè, penne e pennarelli. Do un'occhiata al libro nella pagina in cui l'avevo lasciato aperto ore prima e finisco di leggere quel paragrafo. Ma finito il paragrafo finisce anche l'ispirazione. Mi siedo con noncuranza sulla poltrona rossa e mi accendo una fottutissima Fortuna. L'accendino è verde bottiglia e mi chiedo perchè.
Ricordo che a ottobre Ilaria mi aveva chiesto di fare a cambio col suo perchè il mio era dello stesso color turchese della sua maglia. Con tono ironico le avevo detto, accettando lo scambio, che in quel modo lei avrebbe pensato a me ogni volta lo avesse usato.. e così anche io, e che per fortuna io avevo smesso di fumare. In realtà non ho mai pensato a lei in tutti questi mesi.. e credo che la cosa sia stata reciproca.
La mia stanza è piccola perciò spalanco la finestra per ricambiare l'aria. Non c'è luna fuori e me ne rammarico. Tutto è buio e silenzio. Prendo la chitarra..ma no..che ca**o faccio..guarda un po' che ora è! Allora prendo il basso elettrico e in silenzio mi faccio un giro. Magari ascolto un po' di musica con gli auricolari..No. E' troppo bello questo silenzio. Troppo prezioso. Si sente il vento tra le antenne.. tra i comignoli. Due gatti si rincorrono nel cortile senza fare alcun rumore. Sembrano voler rispettare il sonno della gente normale. Io mi godo questo spettacolo appoggiato al davanzale con la testa tra le mani. Il silenzio, la poesia.. sono rotti dalla sirena di una volante della polizia. I gatti sono spariti adesso e io posso sentire il rumore del mare. No.. non è vero che posso sentirlo, è troppo lontano da dove abito, però la brezza mi porta il suo odore, allora è facile per me immaginare il rumore delle onde che si infrangono sui frangiflutti.. e farmi trasportare da quelle onde fino al mio mare, il mare di casa mia, quello con le spiagge di sabbia gialla. Dall'Adriatico allo Jonio circumnavigando il tacco d'Italia. Se chiudo gli occhi posso andare dove mi pare. Allora mi metto in viaggio con l'immaginazione e vado a far visita a chi dico io, per parlare.. o solo per ascoltare. Ciò che ascolto mi fa sorridere..e rido, rido, rido tanto che cominciano a lacrimarmi gli occhi e a quel punto mi sveglio. Apro gli occhi e vedo il mio taccuino. Ho la penna in mano e mi accorgo di aver scritto tutto. Senza pensarci richiudo il Moleskine facendo girare l'elastico in avanti e mi rimetto a letto. Peccato, non ho avuto nemmeno il tempo di salutare...

Bari, 21 febbraio 2006, notte inoltrata

(In ascolto: Are you going with me? - Pat Metheny Group)

venerdì, settembre 22, 2006

Rome Chapter 2 - appunti di viaggio -

Cosa vuoi scrivere?
Cosa vuoi dire?
Continua ad osservare, chè non hai altro a cui pensare.
Roma è magnifica, ma lo sapevi già.
Ciò che non sapevi, forse, è che la si potesse vedere in quel modo, vivere in quel modo.
E ti meravigli del tuo silenzio.
Roma, 5 Agosto 2006




ADEMBENEMEND. Sembra uno scioglilingua, o forse l’acronimo di qualcosa. E invece è semplicemente il tema del momento.
Qualcosa che mozza il fiato.
Vuol dire che non solo ti impedisce di parlare, ma anche di pensare.
E mi sento preso da una strana frustrazione per il mio silenzio.
Forse non riesco semplicemente a capirne il valore.
Quando vorresti, le cose stupide non ti escono dalla bocca.
Ecco allora, quando usi la parola MOZZAFIATO immaginati questa situazione. Asfissia cerebrale.
L’ineffabilità sembra quasi auto-giustificarsi. Eppure io, da dentro, sembro non saperlo accettare.
E allora scrivo una serie di frasi senza senso.
Forse, alla fine, quando tutto sarà così veloce, tutti i pensieri prenderanno una forma compiuta.
Tutto ciò è molto probabile, ma mi piacerebbe anticiparlo.
Roma, 6 Agosto 2006



Vago. E non nel senso di “indefinito”.
Vago per una Roma che mi accetta, ma non mi dà riparo.
Io quasi non mi sforzo di possederla. La attraverso distrattamente, ora che non ho il collante tra percezione e sensazione.
Mi si presenta agli occhi una serie di viste che rimangono fini a se stesse, impossibili da associare a qualcosa di interno.
Allora smetto di camminare. Mi fermo.
Disdegno il parco, scelgo un incrocio. Gli affido una certa responsabilità simbolica.
Le strade che corrono parallele, poi si biforcano. Scegli: destra o sinistra? Non lo sai, non conosci il posto e in realtà non conosci nemmeno la meta. Dietro di te suonano. Clacson nervosi che ti mettono ansia.
Però a volte, come in questo caso, c’è una rotatoria, perciò puoi anche decidere di tornare indietro.
Se ti accorgi che hai sbagliato strada, allora puoi fare inversione di marcia…
Scelgo un muretto che mi sembra accogliente, all’ombra. Leggo “Piramide” ovunque, ma non riesco a vederla. Pausa.
No, in realtà non mi interessa vederla. La mia memoria ha già incamerato tante visioni di luoghi che hanno dietro una storia intima e non stereotipata. Non ho bisogno d’altro.
Incrocio le gambe sul muretto e mi accendo una sigaretta.
La prima da solo, dopo diversi giorni, e già mi sembra un’assurdità. La aspiro completamente, non la sento, ho già tutto in fiamme dentro.
Mai stato così lunatico come in questi giorni. Riesco a passare da una felicità folle ad una tristezza incommensurabile nel giro di pochi secondi. Cerco di trovare una via di mezzo, ma non ci riesco.
La mia mente galleggia nel fumo denso, perciò non riesco a leggere i miei pensieri (se proprio riesco ad averne).
Mi rifiuto di prendere qualsiasi direzione, di fare ipotesi, programmi.
Adesso ho finito anche le parole, perciò smetto di scrivere e resto qui seduto come un soprammobile.
Aspetto una nuova ispirazione.
Roma, 7 Agosto 2006, ore 16.05



SCHEGGE DI SAPIENZA...

È sempre così.
In un parco, la panchina migliore è sempre occupata,
oppure gli sta una merda sopra.
Roma, 7 Agosto 2006, ore 16.45



Questo post non ha foto, ma addirittura (ebbene sì.. mi voglio rovinare) un video che ho messo su con alcune immagini di questa puntata di "Dario a Roma" e un pezzo audio da me mixato che contiene un po' della musica che si canticchiava in Vespa tra un giro e l'altro..
Il video lo trovate nel lettore multimediale
Buona lettura/visione/ascolto
Dario

domenica, settembre 17, 2006

Stillness in time*...

Appunti di viaggio dal SACU Camerino 2006


Il panorama mozza il fiato. È abbastanza naturale da descrivere, ma le sensazioni legate alle visioni non sono universali. Nel senso che non sono uguali in qualsiasi istante della tua vita.
Questo tramonto, da qua su, è qualcosa di semplicemente spettacolare. Sembra una specie di Corcovado, ma senza mare. Solo una serie di rotondità palesemente femminili, in una cornice d’azzurro che si mescola all’arancio, luci gialle che disegnano forme precise in fondo alla vallata. E uno spicchio di luna sulla sinistra. È semplicemente magico. Di quei momenti che ti dispiace vivere da solo, che ti fanno immaginare la gioia di chi potrebbe goderne insieme a te.


Camerino (MC), 30 luglio 2006, ore 21.30

Anche a Camerino, a centinaia di chilometri da me e da te, non posso smettere di ascoltare questo silenzio che fa frastuono. È pace ed è rivolta, piacere e fastidio. Le tue vibrazioni mi giungono sotto forma di ricordi, immagini, suoni, pelle sfiorata.



Camerino (MC), 31 luglio 2006, pomeriggio


Sono le nove di sera. Sono passate quasi due ore dal momento in cui ho avuto la percezione che il Sole stesse tramontando. Non avevo mai pensato a quanto labile fosse questo concetto. È un processo che evidentemente non ha una durata standard, o forse il problema è che non si può per niente parlare di “ durata di un tramonto”.
Me ne sto qua, ad una nuova finestra che incornicia qualcosa di molto più bello della solita accozzaglia di case in linea e gatti psicopatici. Se mi avessi chiamato, avrei provato a descrivertelo. Mi ci sarei sforzato, perché non è affatto facile. Per quanto, in fin dei conti, un tramonto è una somma di colori, sfumature, ombre, luci, odori, raccontarlo non è così banale.
Provo a stendere qualche parola sconnessa, come se questo foglio di quaderno fosse una tela su cui giustapporre dei colori, ma senza alcuna sintassi. Azzurro – arancio – tondeggianti – fruscio – nuvole basse – rossindaco – fresco – brillano – emozione – trasporto – infinito – tu – flusso – volare – tonalità del verde – lontano – serenità – passeggiare – limiti – l’occhio e la penna – coscienza su carta.
Però, c’è una nuvola strana, accidenti, lo so, non ci crederai mai. Non faccio neanche a tempo a catturarla con una foto, ci provo con la penna. Rido e mi sento bambino. Un grande corpo nuvoloso grigio-azzurro e in un punto più o meno centrale si forma un buco, un vuoto (di cielo), ha la forma dell’Australia. E all’interno un’altra nuvola, ha la forma di una “ “.
Vabbè, le figure vanno interpretate.


Camerino (MC), 31 luglio \ 1 agosto 2006, sera

*Stillness In Time è il titolo di una canzone dei Jamiroquai (di cui non vi riporto il testo perchè è semplice da cercare in rete e perchè ho deciso di non riportare citazioni su questo blog). Si può tradurre come la calma nel tempo, perciò mi sembrava calzante da utilizzare come titolo per questa raccolta di appunti.

venerdì, settembre 15, 2006

ADEMBENEMEND*...


Ancora faccio fatica a credere che tu esista,
Domani è un’altra notte senza te
E la Luna alta nel cielo non avrà lo stesso sapore vista da due
Mari differenti.
Bisogna continuare a crederci, mi dicevo, perché è una cosa troppo grande
E ogni cosa fatta insieme è così intensa che mozza il fiato.
Nascono versi di rara bellezza, visioni condivise che lo spazio
E il tempo non possono evitare.
Ma è difficile fermarsi alle parole scritte su un foglio,
Evidenza di qualcosa di più profondo, che
Non serve ricercare disperatamente perché esiste ancor prima del tempo.
Dobbiamo trovare la nostra dimensione perché siamo una cosa sola.


* Adembenemend è una parola olandese che, mi ha detto un'esperta nel campo, vuol dire "che mozza il fiato". Ho subito considerato scontato che ne potesse nascerne un acrostico, perciò qualche settimana fa l'ho scritto. Contento del risultato...
Qui trovate il testo della canzone di Maud, che ho inserito nel lettore multimediale, in cui la parola compare (nel refrain). [Lo so, lo avete studiato alle scuole medie l'olandese..e non ve lo ricordate più... ma è solo per cultura personale!]

domenica, settembre 10, 2006

Rome Chapter 1 - appunti di viaggio -

RomaNticamente Roma

22febbraio2006


Seduto

qui accovacciato

per catturare con la penna

un po' di architettura che ha fatto la storia.

Ma resto muto

e paralizzato

di fronte a tanta maestà e bellezza.






E me ne sto qua giù.. col naso all'insù.. ad ammirare il Colosseo, a calpestare e a ciccare su 2000 anni di storia. Ordini dorico, ionico, corinzio.. maestosi sembrano sfidare il tempo. Generazioni di uomini che passano e lui sempre lì. Diversi gli interventi di restauro nei secoli sull'Anfiteatro Flavio. Smontato e rimontato. Demolizioni.. iniezioni..cuciture..ricostruzioni. Il mio sguardo penetra all'interno e scruta lotte tra gladiatori..cristiani sbranati da tigri..battaglie marine. Sangue..sangue..e ancora sangue. Imperatori, guerre e piccoli uomini che sfidano l'imperscrutabile. Forse non costruirò mai un "Colosseo"..ma sono pronto alle sfide.

Un giovane uomo scende le scale del Campidoglio piangendo. Porta distrattamente un borsone in spalla e gli manca il braccio destro. Guarda la città dall'alto e la sua espressione è disperata. Barcolla ma non è ubriaco..penso sia solo adirato col mondo intero.. o forse no. Il suo braccio destro è un moncherino ed io immagino che fosse un brillante musicista emergente.. o un semplice appassionato che si guadagnava da vivere suonando. Oppure un promettente pittore..o uno che portava a casa la pagnotta facendo ritratti in Piazza Navona. Questo non lo posso sapere..ma quel braccio destro si è portato via la sua vita e la sua possibilità di esprimersi. La forza sia con te fratello.

24febbraio, ufficio postale - stazione metro Bologna, Anno 2006,

Roma, la città più bella del mondo. Questo l'ho sempre pensato, però è da tanto tempo che non ci passavo..ed ogni volta comunque il tempo è insufficiente per avere una percezione omogenea per quanto parziale e infinitesima. I pensieri improvvisamente si moltiplicano e prendono strade impervie e impensate. Una città piena di stimoli sempre vivi e sempre nuovi. Una città caotica come tutte le città..ma con quella qualità aggiunta che è tipicamente ciò che di solito non riesco ad esprimere con le parole. Ineffabile. Una bellezza che non solo si vede..ma si respira..si vive. Anche in giornate grigie ed uggiose come questa. Poesia. Chissà se questo termine può rendere il concetto. Musa ispiratrice per qualsiasi artista..ma anche per ogni comune mortale che cerchi quel pizzico di magia nella propria vita. Sfortunatamente non ho ancora girato il mondo in lungo e in largo, però per quello che ho avuto modo di vedere, questa qualità aggiunta non è presente..non è tangibile in altre grandi capitali del mondo. Sicuramente la mia esperienza è limitata..però in fondo Roma è stata la culla della civiltà occidentale e ha messo le sue radici anche in parte di quella orientale. E questa storia si respira tutta. E così possono bastare tre giorni, vissuti intensamente, a darti nuovi stimoli per affrontare le prossime sfide giornaliere. ::incompleto::

Sono partito per un viaggio profondo

dentro me stesso

e ancora non ho trovato

quella verità di me che cercavo

ma certamente ho trovato te.

Non ti cercavo

eppure ti ho trovato.

venerdì, settembre 08, 2006

Tutto Nasce Dal Basso..




La mia gola brucia come gli ignavi all'inferno > non mi da tregua > mi provoca, mi punzecchia e mi sfinisce > proprio un brutto guaio > ma anche oggi nevica.. e nessuno è ancora riuscito ad insegnarmi come si canta "di testa" > La chitarra sempre sul letto distesa con i suoi fianchi aggraziati > ma è al basso che sto pensando in questo istante > il mio primo basso > se ne sta di sbieco appoggiato nell'unico angolo libero della camera come fosse il bastone della mia vecchiaia > Tamaki, coreano, simil-Precision, colore nero opaco..diciamo pure vintage..ma originale..nel senso che gli ho passato tante di quelle mani di vernice e l'ho poi smerigliato tante altre volte che è proprio consumanto > consunto..si può dire, no? poi ha diversi graffi un po' ovunque e gli mancano alcune scheggie a causa di innumerevoli cadute..più o meno casuali ..> le caratteristiche sono che ha la tastiera "fretless" ma i tasti me li ha estirpati un amico falegname e senza troppa delicatezza > il battipenna è in alluminio e me lo sono fatto intagliare da mio padre > poi sulla superficie grezza l'ho riempito di scritte più o meno significative e/o significanti con un cacciavite > l'unica, più profonda, che si legge ancora, è FUNKTION.. il resto è consumato e corroso dal sudore > ha un solo potenziometro e gli manca il circuito dei toni > adesso uso un Fender Jazz.. ma a questo ci sono troppo affezionato > è degli anni '60 e non suona più ormai > ed è su di lui che mi esercito (ormai raramente) > la sporcizia nei solchi tra i semitoni parla di me.. de ilbassistadario > la sua storia è lunga e non è questo il momento per parlarne > Piuttosto pensavo alla magia > si, questo strumento è magico > tutti gli strumenti sono magici > non sono niente di terreno > solo la materia che li compone lo è.. materia che oscilla e trasmette vibrazioni all'aria per farle giungere alle nostre orecchie > il resto è magia > quando suono non penso > scala naturale...minore blues..pentatoniche..esatonali..diminuite...modi ionici dorici corinzi..si vabbè quella è arte!... > no..me le sono dimenticate > la mente si unisce al cuore in quei momenti e le mani si muovono da sole su quel manico in palissandro > Oppure pensate a chi soffia in tubi di ottone come trombe tromboni e sax....MAGIA! > sensazioni si trasformano in movimenti del corpo e quindi lo strumento le tramuta in note...e dunque ritornano all'ascoltatore -sensibile- come emozioni > si, emozioni > nude e pure > quando un musicista suona mette a nudo la sua anima..la sua grandezza interiore..i suoi limiti..i suoi difetti..le sue paure..i suoi drammi > e non è detto che ciò arrivi a tutti > o perlomeno non a tutti nello stesso modo >


Dario, 13 Febbraio 2006

Nulla di male



Perdonami..
se vaneggio come un folle..
se cerco un appiglio a quel sottile spicchio di luna..
se quando parlo non ho più un briciolo di razionalità..
se penso che la ragione è solo qualcosa che l'uomo si è inventato per costruire uno straccio di pianeta per viverci..
se spengo il cervello quando ti parlo..
se rido.. senza motivo..
se ho gli occhi lucidi quando ascolto una canzone.. quando leggo il tuo nome..
se vivo su un'altalena di alti e bassi.. entusiasmo e disperazione..
se ho tante cose da fare e non so cosa fare..
se cerco sempre il lato buffo delle cose..
se cerco la tua luce lì da qualche parte tra le stelle..
se combatto contro i mulini a vento..
se rimango in strada quando piove.. e conto le gocce che mi bagnano il viso..
se mi rifugio nella musica..
se resto in silenzio a volte..
se resto sveglio la notte..
se odio il silenzio..
se mi estraneo in un mondo diafano e incontaminato..
se mi riservo un rifugio sicuro fuori dalla realtà..
se mi faccio investire da queste tempeste che devo sedare con la penna..
se corro .. testardo e contromano..
se penso che la vita è bella anche quando ci tartassa..
se non so che fare..
se continuo a vaneggiare.
Perdonami.

ISPIRATRICE (Musa)


Incantevole ……...…........come la Luna.
Sfuggente…..….......come la Luna.
Psichedelica…...come la Luna.
Irriverente ....come la Luna.
Raffinata......come la Luna
Altera…….....come la Luna
Tacita ....…...come la Luna.
Romantica…...come la Luna.
Ispiratrice........come la Luna.
Custode di sogni......come la Luna.
E il tuo sorriso……..è uno spicchio di Luna.

.. e se dovesse servire farmi sparare nel cielo
in una capsula di acciaio per raggiungerti..
..non esiterei a farlo.