venerdì, settembre 22, 2006

Rome Chapter 2 - appunti di viaggio -

Cosa vuoi scrivere?
Cosa vuoi dire?
Continua ad osservare, chè non hai altro a cui pensare.
Roma è magnifica, ma lo sapevi già.
Ciò che non sapevi, forse, è che la si potesse vedere in quel modo, vivere in quel modo.
E ti meravigli del tuo silenzio.
Roma, 5 Agosto 2006




ADEMBENEMEND. Sembra uno scioglilingua, o forse l’acronimo di qualcosa. E invece è semplicemente il tema del momento.
Qualcosa che mozza il fiato.
Vuol dire che non solo ti impedisce di parlare, ma anche di pensare.
E mi sento preso da una strana frustrazione per il mio silenzio.
Forse non riesco semplicemente a capirne il valore.
Quando vorresti, le cose stupide non ti escono dalla bocca.
Ecco allora, quando usi la parola MOZZAFIATO immaginati questa situazione. Asfissia cerebrale.
L’ineffabilità sembra quasi auto-giustificarsi. Eppure io, da dentro, sembro non saperlo accettare.
E allora scrivo una serie di frasi senza senso.
Forse, alla fine, quando tutto sarà così veloce, tutti i pensieri prenderanno una forma compiuta.
Tutto ciò è molto probabile, ma mi piacerebbe anticiparlo.
Roma, 6 Agosto 2006



Vago. E non nel senso di “indefinito”.
Vago per una Roma che mi accetta, ma non mi dà riparo.
Io quasi non mi sforzo di possederla. La attraverso distrattamente, ora che non ho il collante tra percezione e sensazione.
Mi si presenta agli occhi una serie di viste che rimangono fini a se stesse, impossibili da associare a qualcosa di interno.
Allora smetto di camminare. Mi fermo.
Disdegno il parco, scelgo un incrocio. Gli affido una certa responsabilità simbolica.
Le strade che corrono parallele, poi si biforcano. Scegli: destra o sinistra? Non lo sai, non conosci il posto e in realtà non conosci nemmeno la meta. Dietro di te suonano. Clacson nervosi che ti mettono ansia.
Però a volte, come in questo caso, c’è una rotatoria, perciò puoi anche decidere di tornare indietro.
Se ti accorgi che hai sbagliato strada, allora puoi fare inversione di marcia…
Scelgo un muretto che mi sembra accogliente, all’ombra. Leggo “Piramide” ovunque, ma non riesco a vederla. Pausa.
No, in realtà non mi interessa vederla. La mia memoria ha già incamerato tante visioni di luoghi che hanno dietro una storia intima e non stereotipata. Non ho bisogno d’altro.
Incrocio le gambe sul muretto e mi accendo una sigaretta.
La prima da solo, dopo diversi giorni, e già mi sembra un’assurdità. La aspiro completamente, non la sento, ho già tutto in fiamme dentro.
Mai stato così lunatico come in questi giorni. Riesco a passare da una felicità folle ad una tristezza incommensurabile nel giro di pochi secondi. Cerco di trovare una via di mezzo, ma non ci riesco.
La mia mente galleggia nel fumo denso, perciò non riesco a leggere i miei pensieri (se proprio riesco ad averne).
Mi rifiuto di prendere qualsiasi direzione, di fare ipotesi, programmi.
Adesso ho finito anche le parole, perciò smetto di scrivere e resto qui seduto come un soprammobile.
Aspetto una nuova ispirazione.
Roma, 7 Agosto 2006, ore 16.05



SCHEGGE DI SAPIENZA...

È sempre così.
In un parco, la panchina migliore è sempre occupata,
oppure gli sta una merda sopra.
Roma, 7 Agosto 2006, ore 16.45



Questo post non ha foto, ma addirittura (ebbene sì.. mi voglio rovinare) un video che ho messo su con alcune immagini di questa puntata di "Dario a Roma" e un pezzo audio da me mixato che contiene un po' della musica che si canticchiava in Vespa tra un giro e l'altro..
Il video lo trovate nel lettore multimediale
Buona lettura/visione/ascolto
Dario

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Roma l'ho vista tantissimi anni fa.....si può dire che fossi una ragazzina....e non la ricordo quasi......mi piacerebbe tornarci prima o poi......visitarla come richiede.....chissà magari un giorno....

p.s.=sabato pomeriggio ho ordinato alcuni libri relativi al potere (inteso anche in senso magico) ed alle origine delle parole....ne ho anche comprato uno sulla kabbalah....appena li avrò letti ti farò sapere se ne è valsa la pena...così se vorrai li leggerai anche tu:)

Darksylvia

settembre 25, 2006 8:41 AM  
Blogger Da said...

Silvia..
A Roma DEVI tornarci! Non accontentarti del ricordo sbiadito che hai.. dell'immaginario collettivo.. (maccheccefrega, maccheccemporta...)
Se non la attraversi con l'occhio vorace e presuntuoso del turista, ma con la passione di chi vuole viverla, leggerne ogni segno della storia, quel fascino che ti cattura senza che riesci realmente a spiegartelo.. allora capirai ciò che voglio dirti..
Io mi sono promesso che ci tornerò spesso....

E poi.. l'ispirazione è dietro ogni angolo...

..si, fammi sapere di quei libri, sono curioso!

settembre 29, 2006 4:26 PM  

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