domenica, gennaio 20, 2008

Istantanea


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Cammina a piedi in direzione opposta a quella del traffico, spingendo la bicicletta con entrambe le mani. Cammina a passi lenti lungo il marciapiede, per evitare che gli automobilisti stanchi delle 13.30 le riversino addosso le proprie distratte ondate di stress. Piove senza sosta da quasi due settimane e il suo cappotto bagnato è grigio, il cielo uguale. Antonella odia gli ombrelli, anche se ‘odio’ non è il termine che lei userebbe. Antonella è incapace di odiare. In ogni modo i suoi capelli sono raccolti all’interno del basco che indossa. Il suo sorriso a labbra serrate accennato sul viso non lascia trapelare le parole della canzone ‘Singin In The Rain’ che sta canticchiando.

La vede, Davide, immerso col suo motocarro a tre ruote nel serpentone dell’ora di punta. Gli sboccia in volto un sorriso che è la copia perfetta di quello di lei. Nella sua mente si sta svolgendo una jam session sul tema ‘Autumn In New York’. Scuote distrattamente la sua salopette sdrucita e si convince della necessità di passarsi una mano tra i capelli spettinati; fa scivolare indice e pollice di una mano sui baffi in un gesto abituale. Poi schizza con destrezza fuori dall’intrico di auto nel lungo viale a senso unico e accosta a sinistra. Si guardano negli occhi mentre Davide le corre incontro; si stanno già parlando senza muovere le labbra paralizzate in quel sorriso complice. Lui afferra il manubrio della bicicletta con la mano sinistra e con la destra le cinge la vita, la stringe a sé. Le bocche si schiudono in un bacio al sapore di pioggia. Poi raggiungono il motocarro, lei entra e lui carica la bicicletta sul cassone posteriore. Mentre ripartono lui la fissa un po’, nel modo in cui si osserva un’opera d’arte, poi guardando dello specchio retrovisore: “Non ti avevo detto di aspettarmi a scuola?”

Antonella fa l’insegnante. E’ precaria. Quest’anno ha una classe di terza elementare. Lavora con passione e dedizione, riesce facilmente a conquistare la stima e l’affetto dei suoi allievi. Suonava il violoncello una volta, e ascolta tutta la musica del mondo. Adora i bambini, ridere, i dolci, le birre doppio malto, le fotografie, le cene divertenti con pochi amici, ballare a piedi nudi, i cinema vecchi di periferia, il mare in tempesta, le domeniche in campagna. Ama la vita e Davide. Antonella ama.

Davide sta per laurearsi in Storia Dell’Arte. Nel senso che gli mancano pochi esami da sostenere. Ma non ha fretta. Studia da dieci anni con i soldi che riesce a mettere da parte con la sua attività di falegname. Ha una bottega in un vicolo del centro storico. Ha molti clienti, anche importanti, perché lavora bene. A Davide riesce bene tutto ciò che fa perché fa tutto con amore. Progetta e assembla mobili e oggetti, scolpisce. Nel tempo libero dipinge e suona il clarinetto alle jam di tanto in tanto. Scrive racconti, e versi per Antonella. Una poesia al giorno. Nel suo laboratorio lo stereo è sempre acceso e riproduce la musica adatta ad ispirare di volta in volta l’opera da realizzare. Davide ama anche mentre dorme e dorme pochissimo. Davide ama Antonella.

(4 aprile 2007)