martedì, ottobre 03, 2006

Incubi (Echoes)


Il gradino.

È un film
Pellicola malmessa
Incomprensibilmente femmina
Un luogo mai visto
Lontano nel subconscio
A pochi millimetri dalle mie iridi
Color del caffé
Entro in una sala
Attraverso un varco e una tenda di lino
Bianco
Il profumo d’erba tagliata di fresco
Si va affievolendo
Mentre scendo guardingo
Una scala elicoidale
La pellicola deve essere davvero rovinata
C’è una musica che mi giunge all’orecchio
Confusa
Potrebbe essere bebop hardbop
O anche nu-jazz prodotto ad arte
Di sotto ballano in costume
Il piano che voglio raggiungere
Non la smette di allontanarsi
Alla stessa velocità con cui scendo
Mi fermo su un gradino
Che all’istante s’isola nel vuoto della sala
Troppo
Troppo in alto per scendere
Vertigine, mi manca il terreno sotto i piedi
Capisco che è un sogno
Tento invano di svegliarmi
Vedo il letto nella mia camera
E vedo me dall’esterno
Vedo che mi sto agitando
Ma non riesco a svegliarmi
In fine mi sveglio
Sudore gelido
Respiro a fatica
Sono vivo



Headache.

Quella siringa e il mio cranio
Una freccia nel mio cranio
Scappavo e mi ha colpito
Ma chi? Dove? Che volete?
L’ago lungo e quelle capanne di paglia
Le percussioni i balli le urla
Ma chi? Dove? Che volete?
E il mio basso, no non è il mio basso
Un basso e il mio pedale, si è il mio pedale
Il synth-bass e le note fanno uah-uah
Un pianto? Un basso. Un bambino.
Un violino. Batti forte dai, non ti fermare
Ma io voglio scappare.
Oddio che dolore!
Toglimi questa lancia dal cranio
Non vedo più
Sento delle voci che non si placano,
ma che lingua parlano?
Mi esplode l’emisfero destro del cervello
E ne esce musica
E le mie scarpe nere diventano rosse
E il mio sangue diventa nero
I loro volti sono neri e ridono
Ballano suonano
Invecchiano muoiono
Poi non lo so
Ho ancora quell’ago nella testa
E quella pompa ossessiva nel petto
Lasciami dormire te ne prego
Non penserò, te lo giuro.

da incubi, settembre 2006

(In ascolto : Echoes - Pink Floyd)