Leggere
Leggere è diverso.
Quando leggi qualcosa è diverso rispetto a quando ti senti dire qualcosa o a quando vedi accadere un momento. La lettura ha quella sua componente intima senza rivali, che ti lascia solo con gli impulsi del tuo cervello. Spesso ciò che puoi leggere è un po’ meno scontato di ciò che puoi sentirti dire, e non solo perché ‘Verba volant, scripta manent’ , ma soprattutto perché parlare ci sembra dannatamente difficile. Il parlare è un’azione direttamente transitiva, e cioè presuppone il coinvolgimento contestuale del mittente e del destinatario del messaggio, nonché di svariate percezioni sensoriali. Quante volte avete avuto, pronto corretto e revisionato, il miglior discorso della vostra vita nella mente, e poi non siete riusciti a dire neanche una di quelle parole che sembravano così semplici nella loro perfezione? O quante volte siete rimasti muti e paralizzati di fronte a qualcosa di troppo bello per avere una reazione adeguata? La presenza altrui ci inibisce, per tanti motivi che non sono in grado di giustificare.
Invece quando si legge un messaggio o una lettera si è soli. Una solitudine più o meno fisica e più o meno ricercata, ma che ci permette di reagire liberamente e coerentemente ai nostri istinti. Soli con le nostre temute debolezze, il nostro stupido orgoglio, la nostra intoccabile intimità. Col tempo di pensare, o di non pensare, senza concentrarsi a contenersi o a mascherare. Gioia o rabbia che sia.
Resta il fatto che dirlo a voce è un guanto di sfida che non posso non raccogliere.
Leggere è diverso.
1 Comments:
Lascia che impari a parlare, lentamente, che riscopra confidenza con il sapore agrodolce delle parole sulle labbra.
Abbi fiducia.
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